L'ho scritto e qualcuno mi ha risposto cose tipo "Tranquillo, sei perfettamente ricambiato", dando per scontato che io l'abbia scritto come pensiero vero, da paladino dell'odio tinto nell'invidia a prescindere verso l'altro, e non come risposta stantia, già sentita, ironica ad un modo cristiano di fare: a Natale siamo tutti buoni, mentre gli altri trecento giorni e rotti ci comportiamo da luridi pezzi di merda.
Lo hanno dato per scontato, ma ci può stare. Sul web va così. Non è assolutamente un problema. Il fatto è che, nessuno, se non io, potrà mai confermarvi se davvero intendessi che vi schifo tutti proprio assai, oppure no. Perché la fonte va sempre controllata, non a valle, ma appunto all'origine. A valle vi trovate tutta la melma dei mi è parso, mi hanno detto, ho sentito dire, non c'ero ma so per certo che. Cioè sapere quello che è successo dal diretto interessato è fondamentale. Quello che passa nella testa del diretto interessato è fondamentale. Uno fa una strage e si dà la colpa al fatto che vendeva i cd falsi sul rettifilo o che era solito tirare tre quattro jastemme alla moglie perché non gli cucinava mai la pasta e fagioli con la pasta ammiscata, ma sempre con i tubbettielli, quando, in realtà chissà che gli passava per la testa. Tipo come ne Lo straniero di Camus. Per esempio. O forse non c'entra niente. Però, leggetevelo Camus, che è bello. Però, ripeto, chissenefrega. Fondamentalmente potrei schifarvi comunque tutti indistintamente e tranquillamente accettare di essere ricambiato. Perché si sa, ad ogni azione ne corrisponde un'altra uguale e contraria, o almeno così dicono. E quindi, sapendolo, ricambia in automatico. Cioè, io potrei schifarvi solo per paura che qualcuno già mi schifi e allora, a mo' di difesa apotropaica, vi schifo pure io. Che non si può mai sapere. La miglior difesa è sempre stato l'attacco. Sono Zemaniano convinto io. Oppure no, non è vero nulla. Non schifo a nessuno. Sono un buono. Un nuovo Messia volto a porgere sempre l'altra guancia e, di tanto in tanto, quarti di natica, a chiunque faccia il simpatico, l'artista borghese, col suo libro di Erri De Luca sotto al braccio, la chitarra sulla spalla e il portafoglio di papà in tasca, incatenato al passante della cinta con la catenella. Sì, vi amo tutti, ma proprio tutti. Prima e dopo i pasti natalizi. Come un medicinale da prendere per via orale. Pillole grosse così per tenere chiusa la bocca. Non lo saprete mai. Ma se vi siete fermati all'apparenza, nemmeno vi fregherà di sapere se davvero vi schifi tutti quanti, indistintamente, senza fare la differenza tra gli stronzi e i buoni. Perché non si può odiarvi tutti. Siete troppi. Ci vuole troppo una forza di volontà che non ho. Sono pigro io per mettermi ad odiarvi tutti quanti. A qualcuno bisognerà pur voler bene. Qualcuno che non siano i propri genitori, ai quali va spesso il nostro amore incondizionato e corrisposto, ci sarà pure. Qualcuno che si comporta come un cristiano, e al quale augurare Buona fine e inizio anno ci deve essere, per forza. Mentre ci penso, vi auguro indistintamente a tutti, con la gioia nel cuore, per lo stesso principio di cui sopra, e cioè che ad ogni azione ce n'è un'altra uguale e contraria, di fare un 2016 fortunatissimo. Che non si può mai sapere. O no?
0 Commenti
Lascia una risposta. |
RaccomandazioniQui leggerai racconti, idee, sfoghi, calembour, pasticci, riflessioni, soliloqui, turpiloqui e recensioni. Clicca per la Pagina
Archivio
Dicembre 2018
|